RACCONTO SEGNALATO
TOMBA LETIZIA
IC “Isaia Ascoli” Gorizia
La vendetta del passato
Apro gli occhi.
Questa non è casa mia, dove sono? Non riconosco questo posto, anche se mi sembra familiare…
Mi giro, noto che non sono l’unica, c’è altra gente nella mia stessa situazione, di chi si ti tratta? Non ho mai visto questa persona,..
Guardo il soffitto: che ci facciamo qui? Non l’ho ancora capito, non riesco a ragionare devo calmarmi, forse starò sognando, anche se mi sembra che sia reale questo momento.
Cerco di grattarmi l’occhio, però non riesco, un momento, sono legata? Comincio a pensare che sono in una situazione pericolosa e bizzarra in un certo senso. Devo sbrigarmi a uscire la serata potrebbe finire male se non mi muovo.
Accidenti, non riesco a muovermi, devo tranquillizzarmi, con lo stress non si risolve mai niente.
Quando finalmente la situazione sta per calmarsi e io sto per addormentarmi, sento un lamento…è una signora, sta urlando, io cerco di attirare la sua attenzione ma niente da fare, l’unico modo è urlare: “Senta, si calmi, potrebbe svegliare tutti e la situazione sarebbe catastrofica, si rilassi e cominci a ragionare.” Dopo pochi secondi sento una risposta: “Che ci facciamo qui? Che abbiamo fatto di male?! Non capisco!” “Si calmi le ho detto, urlare non servirà a niente”- le rispondo a sua volta -“Provi a capire il motivo di questa situazione, che sarebbe molto più utile.”
“lo vorrei solo capire come mai, ero a casa fino a questa mattina, oggi non avrei dovuto lavorare per motivi familiari, mio marito sta male” “Non le ho chiesto la sua giornata, le ho solo chiesto di capire il motivo di questa improvvisa sorpresa” -le dico stressata- “Quindi se vuole pensare solo a se stessa pianga in silenzio che a noi non importa, sto solo cercando di comprendere il motivo della nostra presenza.” “Senta ragazzina, io ci tengo alla mia vita, non puoi impedirmi di essere preoccupata e di ragionare per lei!” —sussurra piangente-“Comunque io sono la signora Morosini. “Aspetti, lei è la professoressa di arte? Collega e amica del professor di storia Bianchi? La vedo spesso con lui ” —le chiedo incuriosita, “Eravamo, ci siamo allontanati, comunque sì, eravamo tanto amici, anche se ci vedevamo solo al lavoro” -mi risponde.
Dopo quella conversazione, silenzio.
Ho il cuore a mille! Sento un cigolio, una persona apre la porta, che fastidio! C’è una luce intensa, vedo tutto sfuocato.
Chi sarà mai quella persona? Noto degli occhiali, anche un ciuffo,. .mi ricorda qualcuno, ma chi? Assurdo, da quando sono in questo posto mi sento così debole, così confusa,. ,come se mi avessero dato qualcosa.
Le persone si stanno svegliando; ora che faccio? Non possono urlare tutti, attirerebbe l’attenzione della persona ignota…
Cerco in tutti i modi di avvisarli di stare calmi, certi mi ascoltano e altri no; sento lamenti da per tutto. Quando finalmente guadagno l’attenzione di tutti comincio a parlare: “Mi sono svegliata come voi, in questo posto mai visto prima. Ora, però, è nostro dovere stare tranquilli e ragionare, cercando il motivo di questa situazione. Questa persona sicuramente vuole qualcosa da noi e se questo è il modo per obbligarci ad aiutarlo, dovremo seguire i suoi ordini. Dobbiamo essere coraggiosi e forti per affrontare questo momento. Dobbiamo provare a trovare la parola chiave di questo incontro a sorpresa, perché se ha scelto noi, beh…avremo qualcosa in comune.”
Tutti cominciano a ragionare. Mi sento un po’ più tranquilla, sicuramente questa situazione non durerà ancora per molto, è solo all’inizio di questa inquietante e misteriosa serata.
Dopo pochi minuti le persone cominciano a presentarsi e a raccontare la loro storia, soffermandosi soprattutto nei particolari, scoprendo che tutti amavano o che sono esperti di storia.
Quando è il mio turno, comincio a raccontare: “Mi chiamo Andrea, ho 15 anni e sono di questo piccolo paesino. Frequento il liceo classico e vorrei diventare professoressa di Storia antica. Sinceramente, non ricordo che stavo facendo prima di trovarmi in questa stanza, probabilmente stavo studiando, oggi avrei avuto una verifica… comunque questo non è importante. Ora vorrei passare la parola alla professoressa Morosini.”
Lei allora comincia: “Salve a tutti, sono la signora Morosini, insegno arte nel Liceo classico. Come ho detto prima alla signorina che ha parlato prima di me, ero a casa fino a questa mattina perché mio marito sta male.”
Dopo le presentazioni, quasi tutti cercano di riaddormentarsi.
Mi sta venendo in mente la giornata di ieri, sì mi ricordo della lezione di storia, chissà perché solo questo mi è ritornato in testa. Stavamo studiando il Medioevo, ora mi ricordo, parlavamo delle streghe! Il professor Bianchi aveva fatto quello strano intervento quasi ironizzando, dicendo che avrebbe voluto tornare in quell’epoca e vendicarsi con tante persone._ sembra assurdo ma penso che lui centri qualcosa, non so perché ho questa sensazione! Mi sta tornando anche quell’immagine della persona ignota, sarà lui?
Perché proprio me, che ho fatto io a lui per sperimentare questa pazzia!
Voglio addormentarmi, cerco di dimenticare quello che sta accadendo.
Chiudo gli occhi.
Ancora quel cigolio, però ora è entrato. Faccio finta di dormire devo capire chi è!
Sta prendendo una persona, devo aiutarla potrebbe fare del male, vero sono legata! Come faccio ora, se mi scopre la prossima potrei essere io!
La sta slegando, poverina! La sta prendendo in braccio fortunatamente la persona sé svenuta sennò avrebbe cominciato a urlare. E’ uscito, voglio slegarmi al più presto prima che mi faccia del male; comincio a muovere le spalle e mordo la corda, mi sto grattando tutta, che dolore!
Cerco di svegliare la persona accanto a me così mi può aiutare. Apre gli occhi e mi guarda quasi seccata, io chiedo di aiutarmi, lei annuisce e con i piedi cerca di afferrare la corda e portarla in basso, sento che manca poco e finalmente sarò slegata! La gentile persona torna a dormire.
Non mi sembra vero, ora posso toccarmi la faccia! Ho tutti polsi insanguinati e rovinati fanno molto male; non ho tempo da perdere, devo slegare gli altri, o almeno cerco di aiutarli.
Prima però voglio andare a più a fondo nella questione, vado a vedere che cosa vuole fare con quella persona!
Cammino a punta di piedi, devo sbrigarmi se uno mi vede libera, pretende di aiutarlo cosa che io non ho tempo di fare.
Apro la porta con più lentezza possibile, mi sento un’esploratrice, come quelli che vanno nei posti più assurdi che vedo nei documentari. Andrea basta sognare ad occhi aperti, pensa a cosa pensi di fare e a come non farti scoprire!
Mi cadono subito all’occhio tutte quelle sculture e quadri risalenti al Medioevo, ne sono certa, mi trovo a casa de professor Bianchi, chissà perché ha questa ossessione per quest’epoca, è così strano.
Sento i lamenti di quella persona, devo scoprire che vuole fare a tutti noi quel pazzo! La porta è socchiusa, cerco di dare una sbirciatina anche se vedo poco.
La persona è legata di nuovo, questa volta è in piedi e d è attaccata a un palo.
Sapevo io, è il professor Bianchi, maledizione, se mi vede, la prossima legata sarò io!
Vedo il professore che tira fuori un oggetto…aspettate un secondo, sta tirando fuori una spada! Ci vuole uccidere tutti!
Non voglio assistere alla scena, non potrei leggerla! Devo aiutare gli altri, subito!
Mentre mi giro, incidentalmente faccio rumore.. ,voglio morire! Sicuramente il maniaco ha sentito.
Comincio a correre a punta di piedi, sento la porta cigolare, è lui; mi butto in una stanza qualsiasi e cerco un posto per rifugiarmi, per fortuna vedo un armadio e vado dentro immediatamente.
Vedo la mia vita passare davanti.
Comincio a farmi tante domande, come ho fatto a non capire che lui era così strano, se penso ora ai suo atteggiamenti, credo che lo sia sempre stato.
Perché è fissato con il Medioevo? Che cosa lo affascina? Perché vuole vendicarsi, ..è così assurdo!
Calmati Andrea, stai esagerando, non hai dormito niente oggi, devi scappare al più presto da questa casa o morirai.
Comincia a mancarmi il respiro, mi capita solo quando ho realmente paura di qualcosa o di qualcuno.
Sento dei passi, sono così vicini! Sento un cigolio, il pazzo è in questa stanza, il respiro sta cominciando ad essere affannato, se non mi rilasso mi scopre.
Si è fermato, sento una lama! Devo correre adesso! Se si trova proprio davanti all’armadio? Cosa faccio?
Poco importa, il mio desiderio di scappare è troppo alto. Andrea rilassati e comincia a contare fino a tre: 1…2…3
Spalanco l’armadio vedo il pazzo che mi guarda e mi insulta dietro; comincio a urlare e lui con la spada alzata comincia a seguirmi.
Comincio a sudare dalla paura, entro in una stanza, chiudo la porta a chiave e mi siedo per terra.
Il maniaco comincia a colpire la porta con la spada, io comincio e a piangere; lui però, sembra che non importi, anzi, è riuscito a fare un buco nella porta, ha infilato il braccio dentro la stanza e con un semplice gesto ha sbloccato la porta.
Sento che è finita, non so più che fare, interrompe questo triste momento un sussurro, nomina delle strane parole; in quei pochi secondi penso al suo intervento: “Vorrei tornare in quell’epoca e vendicarmi con tante persone.” Che cosa voleva dire?
Comincio a pensare una cosa troppo bizzarra per essere vera.., non è che una strega si è incarnata nel professor Bianchi?
Sto diventando pazza, sicuramente.
Il professore sta facendo ancora quei strani versi, mi sta puntando la spada.
Io lo spingo e corro nella stanza dove mi sono trovata al mio risveglio, lui comincia a seguirmi.
Il pazzo si sta arrabbiando veramente! Sto pensando che non è stata una buona idea andare in questa stanza, per colpa mia ho messo in pericolo tutti.
Lui mi guarda, comincia a sorridermi, è così inquietante.
Sta andando lentamente verso di me e allo stesso tempo alza la spada; comincia a sussurrare ancora come ha fatto prima, quasi per magia il suo volto sta permutando, i capelli si stanno allungando, la sua faccia è invecchiata e ha lo sguardo molto più malefico, non è più il professor Bianchi, non sembra neanche più un uomo, è una donna anziana. Mentre si dirige verso di me comincia a diventare sempre più gobba e la sua voce più fragile.
Strano però che la spada la tiene in alto, con molta forza anche, comincia a guardare le povere persone, con la sua voce inquietante ricomincia a parlare la lingua sconosciuta ma questa volta con obiettivi molto più macabri, mentre si dirige verso di me comincia a infilzare tutte le povere persone che la impedivano di passare! Mi sento così male, è tutta colpa mia! Per quella stupida paura e inconsapevolezza di quello che stavo facendo ho fatto uccidere molte persone.
Basta, non ce la faccio più, voglio finire questa storia! Guardo in basso e vedo una cordicina, senza neanche pensare la prendo e aspetto che quella donna malefica si avvicini a me, ormai non ho più altre scelte, devo ammazzarla.
Si avvicina a me e comincia a sghignazzare, alza la spada e cerca di infilzarmi, come un razzo mi abbasso e vado dietro di lei, prendo la cordicina e faccio una circonduzione al collo, quei pochi secondi sembravano un’eternità, avete presente quella sensazione che fai una cosa brutta ma a te sembra giusta?
La strega cade a terra; sento un’aria strana intorno a me, mi piace questa sensazione, è diversa…mi sento cambiata come se fossi un’altra persona.
Mi dirigo verso l’uscita e quasi senza accorgermi comincio a citare delle strane parole quasi incomprensibili, con un inquietante sorriso esco dall’abitazione e torno a casa. inconsapevole di tutto quello che è accaduto e che accadrà…